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Smantellamento Concordia, Gabrielli e la soluzione turca: “Chiedono 40 milioni di dollari, Civitavecchia 200″

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BODY readability=”14″Il capo della Protezione Civile in audizione alla Commissione Ambiente della Camera parla dei costi sulla rimozione del relitto della Costa dal Giglio. “Palermo si è ritirata. Piombino e Genova chiedono circa 80 milioni”. Soluzione entro i primi di maggio/PASIDE class=relatedIMG alt=’Smantellamento Concordia, Gabrielli e la soluzione turca: “Chiedono 40 milioni di dollari, Civitavecchia 200″‘ src=”http://www.tgtube.it/wp-content/uploads/2014/04/wpid-094819561-0f132b7e-451e-4dbb-aa3d-81a89f94a239.jpg” itemprop=”image”Il relitto della Concordia al Giglio (ansa) BREntro i primi di maggio sarà deciso il porto per lo smantellamento del relitto della Costa Concordia. Ad annunciarlo è il capo della Protezione Civile Franco Gabrielli in audizione alla Commissione Ambiente della Camera.  “Allo stato c’è una soluzione italiana e una turca”,  dice Gabrielli, la Turchia ha presentato l’offerta più conveniente: “40 milioni di dollari”. Proprio in Turchia, ha ricordato da 25 anni mandiamo le nostre navi militari per essere smantellate. E pur auspicando una soluzione italiana, il prefetto ha sottolineato che le spese sono carico della Costa, che è una compagnia privata che fino ad ora ha speso oltre un miliardo di euro.  Una decisione che comunque “dovrà essere ragionata. Nel prossimo incontro, dopo Pasqua – ha detto Gabrielli – chiediamo che la parte privata si presenti con una corposa documentazione, in modo che le autorità siano in grado nei primi giorni di maggio di risolvere questa questione. La risoluzione non solo rasserenerà gli animi ma darà indicazioni” sul proseguo delle operazioni. “Il tema del porto di destinazione – aveva premesso Gabrielli – è una cosa che vedrà attori il ministero dell’Ambiente, quello delle Infrastrutture e la Regione Toscana”BRSTRONGLa prima telefonata tra Schettino e Costa: “Ho preso uno scoglietto”/STRONGBRSTRONGI porti italiani./STRONGDei 30 porti sondati dalla società londinese che ha selezionato anche i consorzi per il raddrizzamento della nave della Costa 13 hanno presentato offerte, ha spiegato, “quattro sono porti italiani: Piombino, Civitavecchia, Genova e Palermo. Ci sono poi la Turchia, la Gran Bretagna, la Norvegia”, “l’offerta più bassa è quella Norvegese, non sostenibile per la distanza”. Facendo un confronto con i porti italiani che si sono candidati allo smaltimento, Gabrielli ha riferito che “Palermo si è reso non più disponibile, e quindi ne rimangono tre: Civitavecchia è una soluzione assolutamente fuori mercato perché il costo complessivo sarebbe di 200 milioni di dollari contro i 40 milioni di dollari per la Turchia, e il doppio di Piombino e Genova; nel mezzo quindi ci sono queste due ultime soluzioni, tra le quali non c’è molta differenza in termini di costi”. P”Il porto di Piombino non ha il bacino” sufficiente per accogliere le operazioni di smaltimento della Concordia, “e per quello che io so – ha aggiunto Gabrielli – l’armatore considera questa soluzione problematica, perché meno supportata sul fronte delle tempistiche di smantellamento e sotto il profilo della sicurezza delle operazioni”. Facendo un confronto con l’altro porto italiano dove potrebbe essere trainata la nave, il capo della Protezione civile ha tuttavia ricordato che “dall’Isola del Giglio si raggiunge Piombino in una giornata di navigazione, mentre si arriva a Genova in 5 giorni”. In quest’ultima ipotesi, dunque, “l’unica vera criticità che dovrà essere valutata è il rischio del traino da moltiplicare per cinque”, considerando che “la nave andrebbe a Voltri per un primo smantellamento – ha concluso il prefetto – e poi a Genova per il definitivo”. La soluzione turca presuppone l’utilizzo del vanguard, quella italiana del traino: “Noi – ha detto Gabrielli – ci aspettiamo non solo l’indicazione di una soluzione ma una corposa documentazione che illustri i rischi e le problematiche legate a ciascuna delle due soluzioni”./PPUna gestione pubblica dello smaltimento del relitto della Concordia non sarebbe comunque sostenibile, “i costi sono a carico del privato”. “In febbraio, rivela, quando ero fortemente preoccupato che la parte privata potesse reggere, scrissi all’allora presidente del Consiglio chiedendo, nel caso dovessi esercitare il potere sostitutivo, di mettermi a disposizioni almeno 300 milioni. Il pernacchione si è sentito fino a Londra”. /PPIncertezza, comunque, sulle date. “A causa delle sollecitazioni cui sono sottoposte le strutture” del relitto della Concordia “la dilazione temporale viene vissuta non solo da me, ma anche dai tecnici, con grande apprensione”, quindi per la rimozione della nave dal Giglio “non stabiliamo delle date, ma faremo il prima possibile”, ha Gabrielli che ha ricordato “il mio mandato scade il 31 luglio”, fine della gestione commissariale. /PPSTRONGLe operazioni /STRONGSono partiti questa mattina dal porto di Livorno per quello di Marina Carrara gli ultimi due cassoni che serviranno per il galleggiamento dello scafo del relitto della Concordia. Da Marina di Carrara i cassoni partiranno poi alla volta dell’Isola del Giglio già in posizione verticale pronti per essere installati.BRSi tratta degli ultimi due dei 17 cassoni che erano stati allestiti e modificati nel terminal dello scalo livornese. I cassoni d’acciaio, realizzati da Fincantieri, da settembre scorso sono stati stoccati in un terminal del porto di Livorno dove sono state apportate le modifiche necessarie all’ancoraggio allo scafo della nave dall’azienda livornese ‘Gas and Heat’.BRSTRONGBRLe reazioni./STRONG “Su questa vicenda sono molto determinato, la Concordia deve essere smantellata in Italia. La tragedia è avvenuta nel nostro mare, abbiamo avuto vittime, danni ambientali ed economici. Ora è giusto che si chiuda il cerchio”. Così il ministro dell’Ambiente, Gianluca Galletti, intervenuto a Radio24.BR”Dallo smaltimento della Concordia – aggiunge – devono nascere opportunità economiche e posti di lavoro nel nostro Paese. Non è possibile altra strada”, ha aggiunto il ministro spiegando che “ci sono anche degli aspetti ambientali di cui dobbiamo tenere molto conto. Spostare una nave per un tragitto così lungo come quello per arrivare in Turchia è più rischioso che un tragitto più breve. La Costa è di proprietà della Carnival e ha il diritto di portarla dove vuole. Io ho il diritto di assicurare al nostro Paese che l’ambiente non venga di nuovo stuprato come nel caso della Costa Concordia. Loro devono darci tutta la documentazione tecnica e noi analizzeremo quella documentazione con tutta l’attenzione” Quando si parte? “Anche qui dipende dalla velocità con cui la Carnival deciderà e ci farà avere tutta la documentazione relativa alla richiesta di autorizzazioni. Bisogna partire nel più breve tempo possibile. Avevamo promesso che l’avremmo portata via prima dell’estate, mi piacerebbe rispettare quella data”, conclude Galletti./PP”Nella tragedia della costa concordia e nelle azioni che ne sono seguite sono emerse due Italie. Una sbruffona, inaffidabile, irresponsabile simboleggiata dal comandante Schettino e un’altra rappresentata dall’impegno solidale nei soccorsi dei cittadini del Giglio e dopo dall’eccellente azione di messa in sicurezza del relitto – ha commentato Ermete Realacci, presidente della commissione Ambiente, territorio e lavori pubblici della Camera – In questa operazione difficile e per certi aspetti mai tentata, sotto la regia della Protezione civile, /Pabbiamo dato prova di efficienza e le imprese italiane hanno mostrato il meglio delle loro capacità tecnologiche. Un successo questo che, dopo la tragedia, ha contribuito a riscattare, almeno in parte, il Paese e a restituire onore all’Italia”. Argomenti:rimozionesmantellamentoisola del giglioProtagonisti:costa concordiacostaconcordia© Riproduzione riservata 17 aprile 2014 ASIDE class=related
pa href=”http://firenze.repubblica.it/cronaca/2014/04/17/news/concordia_gabrielli_smaltimento_in_turchia_pi_conveniente-83821088/?rss” target=”_blank” rel=”nofollow”View the original article here/a/p


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